Una “casa dei cittadini” per Berna?

La casa dovrebbe essere in una posizione centrale e servire da punto d’incontro e di formazione transculturale, con lo scopo d’integrare e includere le persone straniere. Questo centro servirebbe da stimolo all’incontro tra gli stranieri e gli autoctoni della città si Berna.

Sarebbero previsti spazi per seminari e una caffetteria, un punto d’incontro adatto a famiglie con possibilità di baby-sitting per i bambini. Qui dovrebbero essere offerti corsi di lingua e integrazione. Un Pool di migranti impegnati per la città di Berna si dovrebbe costituire in questo luogo.

D’altra parte questo luogo dovrebbe essere non soltanto per migranti. Nel “Forum dei cittadini” che qui nascerebbe, sarebbero chiamati a partecipare tutti i Bernesi, indipendentemente dal loro Stato.

La creazione e il finanziamento di questo luogo dovrebbe essere a carico della città, anche se già adesso molti si sono offerti volontari per aiutare la struttura, come ci ha raccontato Franco Castrovillari.

Il motivo per cui è necessario questo progetto, viene descritto nella mozione, è che nella città di Berna sono necessarie ulteriori offerte d’integrazione per stranieri. In particolare queste sono necessarie dall’1 gennaio 2019, quando il Nuovo Regolamento per gli Stranieri (AS 2017 6521, AIG) è entrato in vigore. Anche l’indipendenza economica di molti stranieri aumenterebbe attraverso una maggiore partecipazione degli stranieri alla società attiva.

Gli inizianti di questa mozione affermano che la partecipazione politica è secondo loro l’opportunità per gli stranieri di comunicare con gli “autoctoni” e questo a livello culturale, sociale, linguistico e interculturale. L’ispirazione per questo progetto viene dalla Romandia, dove in Neuchâtel e Ginevra, case simili esistono già. Il progetto di Berna sarebbe però ancora più innovativo, perché oltre a dare spazio ad associazioni, sarebbe anche und punto d’incontro attraverso il Forum.

La Mozione Partecipativa è stata scritta da Franco Castrovillari e il gruppo del SP Migranti di Berna. Castrovillari ci ha raccontato nell’intervista, che l’idea però viene dall’insieme delle richieste formulate da diversi attori della popolazione migrante, che sono state formulate in una riunione alla Missione Catttolica lo scorso 19 settembre. Questo incontro è stato organizzato dalla città di Berna e aveva per tema l’applicatione dal basso della nuova strategia partecipativa d’integrazione.

Franco Castrovillari è in Svizzera da tanto tempo ed è in possesso della doppia cittadinanza, Svizzera e Italiana. Per questo motivo non ha potuto firmare lui stesso la mozione. Il primo firmatario è il regista afgano Mortaza Shahed. Sarà lui a rappresentare la mozione davanti alla giunta comunale, nel caso questa sarà considerata valida. Affinché questo accada sono necessarie 200 firme di persone maggiorenni  residenti a Berna da almeno tre mesi con un permesso di soggiorno C, B oppure F.

La mozione partecipativa, conosciuta anche come mozione degli stranieri, è uno strumento di partecipazione politica che la città di Berna ha concesso ai migranti che altrimenti non potrebbero esprimersi politicamente, votare, o essere eletti. È stata istituita nel 2016 ma finora non era mai stata usata, come ci aveva raccontato in questa intervista registrata in Ottobre, Floride Ajvazi del Centro di Competenza per l’Integrazione della città di Berna, che si occupa di informare i cittadini su questo strumento.

 

Più informazioni su come funziona la mozione: https://www.bern.ch/themen/stadt-recht-und-politik/mitreden-und-mitgestalten/partizipationsmotion

Più informazioni sulla Mozione partecipativa „Haus der Stadtbewohner*innen“ sul sito degli SP Migranti con formulario per la raccolta delle firme: https://www.migrantinnen.spbe.ch/index.php?id=5656

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Über Perla Ciommi

Perla ist Film- und Kulturwissenschaftlerin. Ihre Leidenschaft für die Filmproduktion begann 2000 in Bologna, Italien mit einem Videokurs. Als sie ein Jahr später einen Dokumentarfilm in Indien drehte, entschied sie für sich, dass dies ihr Weg sein wird. Seitdem dokumentierte sie mit ihrer Kamera unter anderem die Häuserbesetzerszene in Paris, die Community des Radio RaBe in Bern, die Lindy-Hop-Szene in der Schweiz und die politische Partizipation von Migrantinnen in der Schweiz. Nach einer Weiterbildung in Kommunikation hat sie sich auch dem Journalismus und der Kreation von Webinhalten gewidmet.

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